Risultati dell’attività di ricerca svolta presso il Comune di Bondeno (FE)
Recenti esperienze in Nuova Zelanda, negli Stati Uniti e in Italia hanno dimostrato che la liquefazione può essere indotta e monitorata con blast tests in vera grandezza. L’esperimento di liquefazione indotta mediante la tecnica del blast test si basa sull’uso di microcariche esplosive nei terreni granulari per generare uno scuotimento ciclico di lunga durata e in tal modo verificare il potenziale di liquefazione in sito. La ricerca qui presentata illustra i risultati ottenuti nell’ambito di una delle prime sperimentazioni realizzate in Italia nel comune di Bondeno (FE), fortemente colpito da fenomeni di liquefazione durante il terremoto dell’Emilia del 2012. Tale esperimento ha permesso di monitorare una serie di parametri geotecnici e geofisici prima, durante e dopo l’evento di liquefazione indotta su depositi limo-sabbiosi, sia allo stato naturale sia trattati mediante colonne di ghiaia. Gli obiettivi che hanno ispirato il progetto, coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dall’Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, dall’Università degli Studi di Bologna e dalla Brigham Young University (Provo, Utah), hanno consentito di analizzare la risposta in termini di suscettibilità alla liquefazione di un deposito sabbioso con significativo contenuto di fine. Contestualmente è stato possibile verificare l’efficacia dell’intervento di mitigazione in chiave anti-liquefazione