L’esposizione è preceduta dall’illustrazione dei criteri osservati nella stesura della «Carta geolitologica ad orientamento geotecnico» della regione pugliese e degli scopi cui siffatta carta, a carattere sinottico, risponde.
L’esposizione è preceduta dall’illustrazione dei criteri osservati nella stesura della «Carta geolitologica ad orientamento geotecnico» della regione pugliese e degli scopi cui siffatta carta, a carattere sinottico, risponde.
Procedendo quindi secondo un ordine rispondente fondamentalmente all’insieme delle caratteristiche geotecniche delle formazioni litoidi affioranti, vengono per primi esaminati i problemi di fondazione e di impermeabilizzazione propri delle rocce carbonatiche. In particolare vien posta in rilievo l’insidia rappresentata dalla « terra rossa », ove presente in grosse cavità carsiche nei calcari cretacici, ove al passaggio fra le calcareniti mioceniche e i detti calcari.
Passando alle rocce argillose, vien posto l`accento sulla profonda diversità di comportamento geotecnico che si riscontra fra le argille varicolori scagliose e le argille marnose azzurre. Viene svolta quindi una disamina dell’incidenza dei tipi mineralogici della frazione argillosa, della relativa granulometria e dello stato di aggregazione (tessitura e struttura), comparata ai parametri geotecnici e alle configurazioni topografiche che si rinvengono in natura. Tale disamina induce ad allargare le metodologie d’indagine, perché i valori delle resistenze a lungo termine possano dalle prove risultare adeguatamente rispondenti alle condizioni fisiche e ai motivi tecnici che nei casi interessa considerare.
In riferimento alle argille azzurre, l’influenza della storia geologica acquista particolare rilievo quando si considera la differenza nei caratteri meccanici e di erodibilità che a dette argille azzurre corrispondono a seconda che esse appartengano al ciclo infra-mesopliocenico o a quello suprapliocenico-infrapleistocenico.
In merito alla costituzione e al comportamento geotecnico dei depositi del Quaternario recente, viene posta in rilievo l’importanza avuta dalle variazioni tardo-tirreniane e oloceniche delle linee di costa, secondo quanto è stato ricostruito attraverso le determinazioni del radiocarbonio che si riscontra in detti sedimenti.
Anche i fenomeni di frana delle scarpate stanno ad indicare gli effetti prodotti da forti erosioni di base in periodi di rapido abbassamento del mare, mentre il sollevamento successivo di quest’ultimo spiega le vicende che si collegano alle attuali invasioni di vecchi edifici da pane delle acque di falda.
In relazione alla mancanza di consolidamento di terreni recentemente formatisi è da guardare il problema della conservazione di taluni tratti di costa della regione considerata.
L’esposizione è precedu …
AUTORI: Cotecchia V. RIG ANNO: 1970 NUMERO: 1-2 Numero di pagina: 89
Allegato: https://associazionegeotecnica.it/wp-content/uploads/2011/04/rig_1971_1-2_89.pdf
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