Nell’articolo si descrivono i fenomeni di ribaltamento e se ne propone una classifica in base alle caratteristiche litostratigrafiche, strutturali, e meccaniche delle formazioni coinvolte. Per le varie tipologie di dissesto vengono illustrati la geometria, i cinematismi, l’evoluzione e l’influenza delle condizioni idrauliche. Successivamente vengono esaminate le principali procedure di analisi in presenza di sollecitazioni di tipo statico, suddivise in funzione del metodo utilizzato (equilibrio limite, elementi distinti, elementi finiti). Per tutti i metodi è stata analizzata la capacità di modellazione dei differenti tipi di ribaltamento in base alle possibilità di descrivere l’assetto strutturale dell’ammasso roccioso (numero, orientazione e spaziatura delle famiglie di giunti) e di tener conto del diverso comportamento meccanico dei materiali e dei giunti (resistenza e deformabilità). I metodi più semplici vengono descritti in dettaglio, mettendone in risalto la sensibilità ai parametri di ingresso, l’affinamento rispetto alla procedura originale (tra cui la presenza di acqua nei giunti, l’arrotondamento dei blocchi, le forze di inerzia durante il movimento) nonche il grado di affidabilità che risulta dal confronto con scarpate reali, modelli fisici e modelli matematici più complessi. Vengono infine discusse le formulazioni del coefficiente di sicurezza al ribaltamento proposte da vari autori ed illustrati i principali criteri di intervento. Di questi ultimi si analizza l’incidenza sui fattori che governano la stabilità e la possibilità di schematizzarli con le diverse procedure di calcolo.
Nell’articolo si …
AUTORI: Tommasi P. RIG ANNO: 1995 NUMERO: 4 Numero di pagina: 5
Allegato: https://associazionegeotecnica.it/wp-content/uploads/2010/05/RIG_1996_4_5.pdf
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