La microzonazione sismica intesa a prevedere e mitigare gli effetti sismici in un territorio di dimensione urbana rappresenta un tema di ricerca sul quale si confrontano sismologi, geologi, geofisici, ingegneri geotecnici e strutturali.

 

La microzonazione sismica intesa a prevedere e mitigare gli effetti sismici in un territorio di dimensione urbana rappresenta un tema di ricerca sul quale si confrontano sismologi, geologi, geofisici, ingegneri geotecnici e strutturali.

Lo sviluppo di queste ricerche in Italia e stato condizionato non poco (in positivo ed in negativo) dalle vicende sismiche dell’ultimo decennio. Con questo lavoro s’intende offrire un contributo agli studi su questo tema, invitando, in un momento di ‘tranquillità’, a riflettere su alcuni aspetti di interesse geotecnico, irrisolti o risolti inadeguatamente.

Dopo aver definito il problema nella sua globalità, viene fornita una rassegna critica di gran parte dei metodi fino ad oggi propcsti per la microzonazione sismica: qualitativi (caratterizzazione statica, effetti prodotti da terremoti recenti), semplificati (Medvedev, periodo proprio del sottosuolo, spettri di risposta tipo, microtremori, onde di coda) e quantitativi.

Tutto viene esemplificato proponendo una zonazione sismica di un’area-campione rappresentativa della zona orientale di Napoli, le cui caratteristiche sono state ampiamente ricostruite e descritte in un precedente lavoro.

Pur operando in condizioni di sottosuolo relativamente semplici ed in un’area di dimensioni limitate, sono state evidenziate forti differenziazioni di comportamento sismico attribuibili a dettagli costitutivi che non sarebbero stati colti né dalla normativa vigente, né dalla proposta di normativa del CNR, né da altri metodi semplificati di microzonazione. In particolare, viene mostrato che per effetto di alcuni di questi dettagli le normative sismiche (attuali o future) ovvero criteri quali quello di Medvedev potrebbero condurre a valutazioni degli effetti locali addirittura di segno opposto rispetto a quanto prevedibile in base ai metodi di micro zonazione quantitativa. Si conclude quindi che, dal punto di vista dell’Ingegneria Geotecnica, affinché uno studio di microzonazione sismica sia significativo occorre disporre d’una dettagliata ricostruzione del sottosuolo. Ciò limita l’applicabilità degli studi di microzonazione sismica a quei casi in cui la vulnerabilità dell’insediamento urbano e la probabilità e la severità dell’evento sismico atteso siano elevate e sia contemporaneamente assicurata l’effettiva possibilità d’intervenire con le misure preventive necessarie per la mitigazione degli effetti sismici.

  La microzonazione sismi …

AUTORI: Vinale F. RIG ANNO: 1987 NUMERO: 3 Numero di pagina: 141


Allegato: https://associazionegeotecnica.it/wp-content/uploads/2010/09/RIG_1988_3_141.pdf

Allegato:

Articolo completo: https://associazionegeotecnica.it/wp-content/uploads/2010/09/RIG_1988_3_141.pdf