La ripetitività delle misure e la possibilità di indagare un volume di terreno superiore a quello corrispondente a un cam- pione in laboratorio e di ottenere registrazioni continue di parametri che mettono in luce peculiarità stratigrafiche, rendo- no le prove CPT e CPTu ideali per l’identificazione di variazioni litologiche e la ricostruzione del profilo stratigrafico.

La ripetitività delle misure e la possibilità di indagare un volume di terreno superiore a quello corrispondente a un cam- pione in laboratorio e di ottenere registrazioni continue di parametri che mettono in luce peculiarità stratigrafiche, rendo- no le prove CPT e CPTu ideali per l’identificazione di variazioni litologiche e la ricostruzione del profilo stratigrafico. Il presente lavoro ha avuto come obiettivo la verifica dell’applicabilità delle principali correlazioni messe a punto in lettera- tura per individuare i tipi di terreno attraversati e quindi definire l’andamento stratigrafico lungo una verticale. A tale sco- po sono stati selezionati alcuni siti rappresentativi di terreni italiani appartenenti a diversi contesti geologici e caratterizzati dal punto di vista geologico e geotecnico tramite indagini geognostiche, prove in situ (CPT e CPTu) e prove geotecniche di laboratorio. Le prove CPT e CPTu sono state eseguite nelle immediate vicinanze di sondaggi geognostici e in alcuni casi sono state ripetute in diversi periodi dell’anno corrispondenti al periodo più umido e più secco. Per le prove CPTu sono stati usati differenti metodi per la saturazione della punta con piezocono. La stratigrafia descritta nel sondaggio è stata mes- sa a confronto con le stratigrafie desunte dalle prove penetrometriche CPT e CPTu con i vari metodi di classificazione uti- lizzati ed é stata calcolata la percentuale di successo di ogni metodo.

La ripetitività delle misure e …

AUTORI: Lo Presti D., Meisina C., Squeglia N. RIG ANNO: 2008 NUMERO: 2 Numero di pagina: 9


Allegato: https://associazionegeotecnica.it/wp-content/uploads/2012/02/rig_2009_2_009.pdf

Allegato:

Articolo completo: https://associazionegeotecnica.it/wp-content/uploads/2012/02/rig_2009_2_009.pdf